Ebbene in un mese e mezzo non siamo riusciti a vedere la sagoma conica del Monte Fuji. Al primo passaggio in treno eravamo tutti rintontiti dal fuso orario. Anche la mia andata e ritorno a Sendai non è stata fortunata da questo punto di vista, sempre avvolto nelle nuvole…
L’ultima speranza era riposta nel viaggio di avvicinamento a Tokyo in vista del rientro. La strada da Matsumoto punta infatti proprio verso di Lui, prima di arrivare alle sue pendici e piegare verso Est. Ma niente da fare, evidentemente ha deciso di lasciarci un motivo per ritornare nel Sol Levante. Il bel centro visitatori, anche questo deserto, è stato una magra consolazione.
Ma il Giappone non vuole smettere di stupire, e si gioca una delle sue carte migliori. La planata sulla baia di Tokyo, dopo decine e decine di chilometri di urbanizzazione ininterrotta, è di quelle cose che ti lasciano senza fiato. Percorriamo tre volte il Rainbow Bridge per colpa del navigatore, colpa che gli viene subito perdonata.
…………..anche io sono senza fiato…………..
me ne rimane solo un po’ per dirvi
B E N T O R N A T I A C A S A ! ! ! ! I
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