Chi ha letto i libri di Harry Potter conosce la ‘passaporta’, una porta magica che in un istante ti scaraventa in un altro mondo. Ecco anche qui ad Hangzhou ci sono le passaporte! E proprio mercoledì 3 aprile ne abbiamo attraversata una. Camminavamo lungo una delle tantissime strade trafficate, piene di smog e di clacson che suonano in continuo, quando pieghiamo sulla destra attraversando una porta custodita da due dragoni dorati attorcigliati intorno a pilastri rosso vermiglio. D’improvviso ci troviamo su un sentiero di pietra che si inerpica sopra la collina che domina a nord il lago dell’ovest.
Un altro mondo. Boschi di bambù, coltivazioni di tè, alberi, quiete, verde, e qualche luogo discreto dove assaporare il pregiato tè che si coltiva in queste zone. Ci sediamo accompagnati dai soliti sguardi increduli e dal suono di strumenti musicali a fiato fatti come piccole zucche dalle quali escono tre canne, suonati da un gruppo di persone che trascorrono ore tranquille sorseggiando tè, facendo la maglia e buona musica. Il tempo qui è rallentato. Procediamo nel cammino e altri tesori nascosti di questo bosco ci si parano davanti all’improvviso: il Tempio Taoista Baopù e la Pagoda Baochù.
Terminato il percorso in un istante si riapre la passaporta e ci troviamo nuovamente nel caos frenetico metropolitano, dove anche trovare un taxi libero è un’impresa da maghi…….e così, non avendo le bacchette magiche, ritorniamo a casa a piedi.