Prima di arrivare ad Hakuba ci siamo fermati in una località con un Bosco Sacro dove vivevano i ninja. Scesi dalla macchina ci siamo avviati nella ricostruzione della scuola dove si allenavano e vivevano i ninja. I ninja erano monaci prima e guerrieri poi, molto abili nel nascondersi e così silenziosi da esser quasi invisibili. I ninja erano esperti a combattere con armi particolari (spade, mazze ferrate, shuriken…). La prima tappa è stata in un tiro a segno, dove ti davano sei shuriken, oggetti simili a stelle di metallo, con cui dovevi colpire un bersaglio.
Finito i tiri ci siamo diretti alla casa dei ninja. Un signore ci ha invitato a togliere le scarpe. Un attimo dopo eravamo già dentro. Porte scorrevoli nascoste nei muri, stanze sottosopra, ante girevoli, labirinti intrecciati ecc. continuavano a giocarci scherzi. All’inizio sembrava una cosa molto semplice trovare l’uscita ma poi non è stato così. Ogni volta che cambiavamo stanza le porte erano sempre più difficili da trovare ed uscire dai labirinti non era semplice. Molto spesso dopo un lungo percorso ci ritrovavamo nella stanza iniziale e dovevamo ricominciare.
Quando finalmente siamo riusciti ad uscire ci siamo concessi un piatto di soba, spaghetti di grano saraceno cotti in acqua e salsa di soia e serviti con tempura di verdure.
Prima di ripartire abbiamo fatto una passeggiata nel Bosco Sacro in mezzo a due file di cedri secolari che conducevano al tempio. Le piante più antiche avevano i paramenti sacri del tempio.
Pietro