About Mario

Oltre ad occuparmi di rifiuti per mestiere, mi intrigano la mobilità ciclabile e quella elettrica. E di conseguenza il viaggiare, da cui sto diventando sempre più dipendente

Compleanno cinese

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Essendo arrivato al giro di boa proprio qua in Cina, abbiamo invitato tutta la truppa ad una cena celebrativa, secondo gli standard gia’ descritti.

I ragazzi mi hanno preso una bellissima torta, molto pannosa, proprio da torte in faccia secondo qualcuno. Accompagnata da una super candela sonora e con effetti speciali. La cosa piu’ divertente e’ pero’ stato il tempismo con cui ad un certo punto hanno deciso di sfoderarla, proprio nel pieno della cena, con ancora un sacco di roba salata da mangiare. Dunque canzoncina, taglio, panna e poi via, di nuovo sull’anatra laccata, sul tofu al peperoncino e sulla carne di maiale…image

Le note dolenti

Per chi ha letto fino a qua può effettivamente sembrare tutto positivo, ma qualche pecca naturalmente c’è, eccome! Partiamo ad esempio dalla sistemazione nel campus, in un edificio definito sarcasticamente da Buekens “army barracks”.

Army barracks

Diciamo che c’è voluto un po’ per adeguare un minimo l’appartamento ai nostri standard (e alle esigenze di Luca, in particolare).

Poi c’è la qualità dell’aria, non proprio il massimo, come si può vedere anche qua. Solo una sera di forte vento, rientrando a casa si è sentito un minimo di “profumo di aria buona”.

E a questo si sono aggiunte due nuove cosette congiunturali, le follie del dittatore di uno staterello non lontanissimo da qua e il nuovo allarme aviaria. Riguardo a quest’ultimo, oggi hanno iniziato ad attaccare un po’ di pannelli informativi per il campus…

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Comunque no panic, tutto procede più che bene!

973 gradini

Oggi, domenica lavorativa qua in Cina a causa del fatto che i tre giorni precedenti sono stati festivi (festa di Qingming), nel tardo pomeriggio abbiamo fatto quattro passi sulla collina che sovrasta il campus, appena dietro all’Istituto che frequento. Il sentiero è in realtà costituito da una lunga scalinata in cemento posta sulla linea della massima pendenza. Sembra una cosa abituale da queste parti. Ogni tanto su un gradino è riportata la centinaia progressiva.

20130407_175227Dalla cima un ampio panorama, sia verso il lago Occidentale e le verdeggianti zone a Sud Ovest di questo, sia verso la zona di espansione Nord-Nord Ovest della città. Complice anche l’immancabile foschia da smog, la distesa sterminata di palazzi e casermoni pare non finire mai.

Che vento!!

Ieri era una giornata grigia e piovosa. Scendeva quella pioggia londinese ‘spray’ che non mi aspettavo in una zona sub tropicale (intendiamoci io l’ho solo sentita raccontare perchè tutte le volte in Inghilterra mi imbattevo in quella detta ‘a catinelle’). ‘Che strano’ pensavo, ‘dato il periodo mi sarei aspettata dei fenomeni decisamente più marcati ed invece…..tutto qui?’ Si trattava solo di aspettare……..nella notte si è alzato un vento che pareva avere mille mani possenti con cui scuoteva porte e finestre facendole vibrare, buttava al suolo motorini che emettevano lamenti di antifurti che suonavano incessantemente, sferzava le chiome degli alberi che faticavano a tenersi attaccate i rami, e le giovani foglie sembravano risucchiate dalle lunghe dita del vento. E naturalmente non era solo nelle sue scorribande: una pioggia battente allagava le strade e schiacciava a terra tutto ciò che il vento aveva strappato via. Questa mattina la pioggia era terminata, il vento in parte calato, l’aria più pulita, il cielo più terso e numerosi spazzini, usciti in massa come le formiche dopo la tempesta, erano indaffarati a ripulire le strade dalle foglie e dai rami caduti per ridare ad Hangzhou quell’aspetto pulito e ordinato che la rende la Svizzera della Cina.DSC_3433

Le cene eleganti

Sì, ecco, non intendo quelle lì! Siamo invece reduci da un 1-2 di tutto rispetto. Una cena di arrivederci a Kees Olie (il guru delle diossine anche lui in visita da queste parti, che rientra domani ad Amsterdam) e una di benvenuto offerta dal Professor Li. In entrambi i casi in salette riservate con grande tavolo rotondo e soprattutto, goduria massima per i bambini, la piattaforma rotante centrale per far girare le diverse portate. Sarà anche grazie a quello che si sono comportati in maniera decorosa?

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Tra origami e kung fu

I nostri assistant si sono prodigati per organizzare qualche attività per i bambini. Oggi ne hanno sperimentate ben due: il laboratorio di origami presso la biblioteca per i bambini, attrezzata anche con una grossa area giochi e un settore con libri in inglese;

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e il kung fu, con Li TenTen (dubito che si scriva così, comunque il nome inglese è Linda!)

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A proposito di quiete

Chi ha letto i libri di Harry Potter conosce la ‘passaporta’, una porta magica che in un istante ti scaraventa in un altro mondo. Ecco anche qui ad Hangzhou ci sono le passaporte! E proprio mercoledì 3 aprile ne abbiamo attraversata una. Camminavamo lungo una delle tantissime strade trafficate, piene di smog e di clacson che suonano in continuo, quando pieghiamo sulla destra attraversando una porta custodita da due dragoni dorati attorcigliati intorno a pilastri rosso vermiglio. D’improvviso ci troviamo su un sentiero di pietra che si inerpica sopra la collina che domina a nord il lago dell’ovest.
DSC_3320Un altro mondo. Boschi di bambù, coltivazioni di tè, alberi, quiete, verde, e qualche luogo discreto dove assaporare il pregiato tè che si coltiva in queste zone. Ci sediamo accompagnati dai soliti sguardi increduli e dal suono di strumenti musicali a fiato fatti come piccole zucche dalle quali escono tre canne, suonati da un gruppo di persone che trascorrono ore tranquille sorseggiando tè, facendo la maglia e buona musica. DSC_3326Il tempo qui è rallentato. Procediamo nel cammino e altri tesori nascosti di questo bosco ci si parano davanti all’improvviso: il Tempio Taoista Baopù e la Pagoda Baochù. DSC_3343

 

 

 

 

 

 

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Terminato il percorso in un istante si riapre la passaporta e ci troviamo nuovamente nel caos frenetico metropolitano, dove anche trovare un taxi libero è un’impresa da maghi…….e così, non avendo le bacchette magiche, ritorniamo a casa a piedi.

Folla, calma e quiete


Oggi è il primo giorno della festa di primavera e della commemorazione degli antenati. Il popolo cinese si riveste di colori sgargianti DSC_3423e va ad affollare (più del solito si intende) strade e luoghi pubblici. E noi non volevamo esser da meno naturalmente! Approfittando dunque di una bella giornata, e di due ragazzi molto pazienti, siamo andati al parco Xixi, la più grande riserva umida della Cina. Nonostante i luoghi fossero affollati e le persone in ogni angolo, la sensazione era di calma e di quiete,DSC_3418 la stessa provata nel tempio taoista Baopu e nel tempio Lingyin, dove fiumane di persone innalzavano le loro preghiere nel fumo dell’incenso, effettuando inchini in una cornice di suoni ritmici e melodiosi dei mantra dei monaci, dei gong e del gorgheggio di uccelli rinchiusi in piccolissime gabbie. Questi uccelli, come i bonsai, meravigliose piante in minuscoli vasi, nella sofferenza per la costrizione hanno espressioni di rara bellezza.

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Sul cibo

Che si tratti di un ruspante ristorantino economico o di un pranzo di lavoro formale, il cliché è sempre lo stesso. Non esiste il concetto dell’ordinazione individuale, ma arriva una serie di piatti (talvolta interminabile) che vengono condivisi tra tutti i commensali. Dolce e salato sono allegramente mescolati, quindi se tra le ordinazioni c’è un gelato, o lo si mangia subito o lo si “beve” a fine pasto.

Il pezzo forte della cucina cinese pare essere la varietà, effettivamente è difficile mangiare più volte le stesse cose. L’impressione è che sia cibo salutare, perchè anche quando si esagera non si rimane appesantiti. Inoltre è molto in voga il “doggy bag”, pare incoraggiato dal Governo per ridurre gli sprechi. Sono tutti ben attrezzati in tal senso, con ciotole o semplici sacchetti.

Ad appagare c’è anche il conto: all’interno del campus mangiamo in cinque con l’equivalente di 5-6 Euro. Fuori, con 25 Euro si esagera!

Insomma, la mia personale esperienza sul cibo è positiva, devo ammetterlo. Ma è passata solo una settimana, riparliamone eventualmente più avanti.

Mobilità… elettrica?

Hangzhou, come detto, è una città poco trafficata per gli standard cinesi. Inoltre noi ci troviamo in un sobborgo al confine con le rigogliose aree verdi che la circondano verso Ovest e Sud-Ovest, dunque la vegetazione non manca.

Qua ha anche sede il servizio di bike-sharing più esteso del mondo (pare), con circa 60.000 biciclette sparse su 3.000 stazioni (anche a Milano sono circa 3.000, ma le biciclette…)

Al flusso continuo di biciclette nelle ampie piste ciclabili che fiancheggiano le strade principali si somma quello di altrettanti fatiscenti motorini. I quali però non li senti arrivare, perché non sono scoppiettanti e fumanti come da noi, bensì… elettrici…

E in giro abbiamo anche visto qualche taxi su base FIAT Multipla (ma non marchiata FIAT), anche questi elettrici… Ma quella dei taxi è un’altra storia; ce ne sono tanti, ma sembrano irraggiungibili. O già occupati, oppure ti ignorano. Stasera dopo numerosi tentativi ce ne siamo tornati a casa a piedi, tanto km più, km meno…

Taxi elettrico

E non finisce qui. Anche le barche che ti trasportano per il Xixi Wetland Park sono elettriche! Decisamente più avanti di noi…

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